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mercoledì 28 novembre 2012
lunedì 26 novembre 2012
IL 4-2-3-1 ALLA BASE DEL CALCIO MODERNO
Inizio col dire che non esistono 2 moduli uguali, non credo ai moduli speculari, sono le interpretazioni che cambiano, come i movimenti, il pressing, la costruzione del gioco, la difesa alta o bassa, questo per dire che non esistono due 4 4 2 uguali, ognuno è interpretato in maniera diversa a seconda del tecnico che guida la squadra.In un calcio in continua evoluzione ritengo il 4 - 2 - 3 - 1 il miglior modulo per costruire e proporre gioco, questo perchè ci troviamo ad avere 2 costruttori di gioco, uno basso davanti alla difesa, 1 alto dietro la punta, altri sbocchi sono i 2 esterni difensivi e i 2 esterni alti.
Il 4 - 2 - 3 - 1 è il modulo più usato in Spagna e Germania, ci permette di avere una copertura del campo totale sia in ampiezza che in profondità, in fase di possesso i 4 giocatori offensivi danno moltissime soluzioni di gioco ai compagni, senza considerare l'inserimento di uno dei 2 centrocampisti centrali e di un esterno basso. E' un modulo che ci consente di concludere l'azione portando in area avversaria ben 6 giocatori. In caso di transizione negativa, (perdita del pallone in fase offensiva) l'equilibrio è garantito dal mediano che protegge la difesa che in questo caso ha il compito di rallentare l'azione avversaria e far rientrare i compagni che andranno subito alla ricerca della palla.
IL 4-2-3-1 ALLA BASE DEL CALCIO MODERNO
Inizio col dire che non esistono 2 moduli uguali, non credo ai moduli speculari, sono le interpretazioni che cambiano, come i movimenti, il pressing, la costruzione del gioco, la difesa alta o bassa, questo per dire che non esistono due 4 4 2 uguali, ognuno è interpretato in maniera diversa a seconda del tecnico che guida la squadra.In un calcio in continua evoluzione ritengo il 4 - 2 - 3 - 1 il miglior modulo per costruire e proporre gioco, questo perchè ci troviamo ad avere 2 costruttori di gioco, uno basso davanti alla difesa, 1 alto dietro la punta, altri sbocchi sono i 2 esterni difensivi e i 2 esterni alti.
Il 4 - 2 - 3 - 1 è il modulo più usato in Spagna e Germania, ci permette di avere una copertura del campo totale sia in ampiezza che in profondità, in fase di possesso i 4 giocatori offensivi danno moltissime soluzioni di gioco ai compagni, senza considerare l'inserimento di uno dei 2 centrocampisti centrali e di un esterno basso. E' un modulo che ci consente di concludere l'azione portando in area avversaria ben 6 giocatori. In caso di transizione negativa, (perdita del pallone in fase offensiva) l'equilibrio è garantito dal mediano che protegge la difesa che in questo caso ha il compito di rallentare l'azione avversaria e far rientrare i compagni che andranno subito alla ricerca della palla.
Il 4-2-3-1 è l'evoluzione del 4-4-1-1, cosa cambia da quest'ultimo? I 2 esterni alti sono delle vere e proprie punte molto brave nell'1 contro 1 e abili in zona gol, in fase di non possesso i 2 mediani davanti alla difesa coprono tutto il campio in ampiezza andando anche a raddoppiare sui terzini lasciando liberi le ali d'attacco per sfruttare una possibile transizione positiva (recupero della palla).
Non cambiano le consegne per i 4 difensori che disposti a zona hanno il compito di tenere la squadra corta, effettuare un buon elastico difensivo e contribuire con gli esterni alla costruzione del gioco.
I migliori interpreti di questo modulo sono il Real Madrid e il Borussia Dortmund, qualche anno fa con questo sistema di gioco l'Inter vinse la Champions League, mentre l'anno scorso questo modulo fece la fortuna del Bayern Monaco che sfiorò la Champions persa solo ai calci di rigore contro il Chelsea.
giovedì 22 novembre 2012
CONCENTRAZIONE E ATTENZIONE ALLA BASE DEL CALCIO
Se guardiamo le statistiche di una partita di calcio ci accorgiamo che molti gol vengono spesso segnati negli ultimi minuti di gioco, e non per casualità. Il fattore che risulta determinante in questo senso è il connubio tra concentrazione e attenzione.
Facile dire ai nostri giocatori state più concentrati, gli effetti saranno sempre gli stessi e non si trarranno maggiori benefici. La verità è che la concentrazione e l'attenzione bisogna allenarla in allenamento.
Facile dire ai nostri giocatori state più concentrati, gli effetti saranno sempre gli stessi e non si trarranno maggiori benefici. La verità è che la concentrazione e l'attenzione bisogna allenarla in allenamento.
CONCENTRAZIONE E ATTENZIONE ALLA BASE DEL CALCIO
Se guardiamo le statistiche di una partita di calcio ci accorgiamo che molti gol vengono spesso segnati negli ultimi minuti di gioco, e non per casualità. Il fattore che risulta determinante in questo senso è il connubio tra concentrazione e attenzione.
Facile dire ai nostri giocatori state più concentrati, gli effetti saranno sempre gli stessi e non si trarranno maggiori benefici. La verità è che la concentrazione e l'attenzione bisogna allenarla in allenamento.
Come: Per esempio, la corsa fine a se stessa presuppone un dispendio energetico naturale; la sua complessità, però, è nulla, per cui il dispendio emozionale tende a zero, al contrario delle situazioni complesse, dove ai giocatori è richiesto l’impegno tecnico, tattico, psicologico e di pensare le situazioni. E’ questo che rappresenta la complessità dell’esercizio e che porta ad avere una maggiore concentrazione.
La concentrazione si allena anche con esercizi specifici di psicocinetica: In questo contesto, dal punto di vista pratico, la psicocinetica punta a rafforzare le capacità specifiche del calciatore attraverso il controllo e la sincronia dei movimenti individuali, di reparto, di squadra; migliorando la presa di possesso dello spazio, l'acquisizione dei giusti tempi di gioco, il controllo del proprio corpo e delle sue parti in situazione statica e dinamica ed infine lo sviluppo delle capacità di attenzione memorizzazione per il controllo dei ritmi pulsionali interni ed esterni.
Altri fattori importanti da allenare sono gli aspetti condizionali: risulta molto importante avere una buona capacità aerobica e anaerobica, la prima è un meccanismo che produce energia in presenza di ossigeno, la seconda è un meccanismo che produce energia in assenza di ossigeno.
E' molto importante disputare una partita di calcio senza avere dei cali fisici alla fine del match, la lucidità mentale che ci consente di essere attenti e concentrati è strettamente legata ai fattori condizionali.
Facile dire ai nostri giocatori state più concentrati, gli effetti saranno sempre gli stessi e non si trarranno maggiori benefici. La verità è che la concentrazione e l'attenzione bisogna allenarla in allenamento.
Come: Per esempio, la corsa fine a se stessa presuppone un dispendio energetico naturale; la sua complessità, però, è nulla, per cui il dispendio emozionale tende a zero, al contrario delle situazioni complesse, dove ai giocatori è richiesto l’impegno tecnico, tattico, psicologico e di pensare le situazioni. E’ questo che rappresenta la complessità dell’esercizio e che porta ad avere una maggiore concentrazione.
La concentrazione si allena anche con esercizi specifici di psicocinetica: In questo contesto, dal punto di vista pratico, la psicocinetica punta a rafforzare le capacità specifiche del calciatore attraverso il controllo e la sincronia dei movimenti individuali, di reparto, di squadra; migliorando la presa di possesso dello spazio, l'acquisizione dei giusti tempi di gioco, il controllo del proprio corpo e delle sue parti in situazione statica e dinamica ed infine lo sviluppo delle capacità di attenzione memorizzazione per il controllo dei ritmi pulsionali interni ed esterni.
Altri fattori importanti da allenare sono gli aspetti condizionali: risulta molto importante avere una buona capacità aerobica e anaerobica, la prima è un meccanismo che produce energia in presenza di ossigeno, la seconda è un meccanismo che produce energia in assenza di ossigeno.
E' molto importante disputare una partita di calcio senza avere dei cali fisici alla fine del match, la lucidità mentale che ci consente di essere attenti e concentrati è strettamente legata ai fattori condizionali.
domenica 18 novembre 2012
venerdì 16 novembre 2012
L'INTENSITA' NEL GIOCO DEL CALCIO
Vi siete mai chiesti quali differenze ci siano tra un giocatore di Serie A, uno di Serie C e un dilettante?Un giocatore di Serie A determina una giocata in tempi ridotti, quello di Serie C tempi meno ridotti, quello dilettante in tempi lunghi.
Questo ci fa capire come allenare l'intensità nel gioco del calcio risulta fondamentale nella preparazione atletica del calciatore.
Naturalmente il tutto deve essere abbinato ad un alto livello tecnico del calciatore, ma la differenza tra una categoria e l'altra si nota dal ritmo di gioco, in crescendo in ogni categoria a salire.
L'INTENSITA' NEL GIOCO DEL CALCIO
Vi siete mai chiesti quali differenze ci siano tra un giocatore di Serie A, uno di Serie C e un dilettante?Un giocatore di Serie A determina una giocata in tempi ridotti, quello di Serie C tempi meno ridotti, quello dilettante in tempi lunghi.
Questo ci fa capire come allenare l'intensità nel gioco del calcio risulta fondamentale nella preparazione atletica del calciatore.
Naturalmente il tutto deve essere abbinato ad un alto livello tecnico del calciatore, ma la differenza tra una categoria e l'altra si nota dal ritmo di gioco, in crescendo in ogni categoria a salire.
L'allenamento dell'intensità si divide in 3: bassa, media e alta. Servono tutte e 3, la bassa si effettua dopo una partita per recuperare dallo sforzo intenso della domenica, si allena con corsa a basso ritmo che può essere introdotta con giochi varii con palla dove non è richiesto un dispendio notevole di energia, quella alta si effettua nel mezzo della settimana per aumentare la resistenza aerobica e soprattutto per allenare l'aspetto mentale, difatti è molto importante essere lucidi anche quando si è stanchi fisicamente.
L'allenamento ad alta intensità viene sviluppata con corsa continua a ritmo alto e una frequenza cardiaca del 90%, viene proposta con partitelle a tema o corsa intermittente.
Occhio però, se gli esercizi richiedono un dispendio di energia notevole, l'allenamento si trasforma in resistenza anaerobica lattacida, e il nostro obiettivo di allenamento cambia.
Quella media la troviamo soprattutto negli allenamenti del giovedì, dove gli spazi aumentano, si effettuano amichevoli e giochi di posizioni, esercizi che riguardano situazioni specifiche che si andranno a verificare nelle partite della domenica, la frequenza cardiaca oscilla intorno al 80%.
A livello giovanile c'è molta confusione su questi aspetti, meglio una conduzione tra gli ostacoli fatta bene o meglio farla a ritmi intensi anche sbagliando qualcosa? Direi che già dai piccoli amici il ritmo è molto importante per la formazione calcistica del giovane calciatore, ragion per cui bisogna lavorare sugli aspetti tecnici senza tralasciare la velocità del gesto, sarebbe poco efficace proporre esercizi dove non è richiesta intensità e ritmo.
Ritengo doveroso creare dei gruppi omogenei, i forti vanno con i forti, il ritmo deve essere uguale.
L'intensità nel gioco del calcio è un concetto fondamentale anche a livello giovanile, si badi bene, l'intensità non è solo fisica, è soprattutto mentale: Uno degli elementi che rendono l’allenamento più intenso è il livello di concentrazione richiesto. Per esempio, la corsa fine a se stessa presuppone un dispendio energetico naturale; la sua complessità, però, è nulla, per cui il dispendio emozionale tende a zero, al contrario delle situazioni complesse, dove ai giocatori è richiesto l’impegno tecnico, tattico, psicologico e di pensare le situazioni. E’ questo che rappresenta la complessità dell’esercizio e che porta ad avere una maggiore concentrazione.
Rosario Ligato
mercoledì 14 novembre 2012
martedì 13 novembre 2012
lunedì 12 novembre 2012
domenica 11 novembre 2012
venerdì 9 novembre 2012
giovedì 8 novembre 2012
LA FAVOLA DEL BORUSSIA DORTMUND
La squadra tedesca ha messo alle corde il Real Madrid che è riuscito a pareggiare solo allo scadere grazie ad una punizione di Ozil.
I tedeschi hanno dimostrato di saper giocare un calcio spumeggiante, vediamo come:
LA FAVOLA DEL BORUSSIA DORTMUND
La squadra tedesca ha messo alle corde il Real Madrid che è riuscito a pareggiare solo allo scadere grazie ad una punizione di Ozil.
I tedeschi hanno dimostrato di saper giocare un calcio spumeggiante, vediamo come:
REAL MADRID-BORUSSIA DORTMUND 2-2
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas; Ramos, Varane, Pepe, Arbeloa (77' Kakà); Xabi Alonso, Modric (46' Essien); Di Maria, Ozil, Ronaldo; Higuain (46' Callejon). All.: Mourinho.
Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Hummels, Schmelzer; Gundogan (80' Perisic), Kehl; Reus (74' Bender), Goetze (91' Leintner), Grosskreutz; Lewandowski. All. Klopp.
martedì 6 novembre 2012
domenica 4 novembre 2012
LA DENSITA' COME CONCETTO FONDAMENTALE NEL GIOCO DEL CALCIO
A volte alleniamo le nostre squadre pensando che tutto sia sotto controllo, in realtà molti concetti ci sfuggono perchè presi dalla partita, o ancora peggio perchè non li conosciamo.
Oggi vorrei analizzare insieme a voi il concetto della Densità, che in poche parole significa avere un maggior numero di giocatori in zona palla.
Se facciamo mente locale ci rendiamo conto che difficilmente in partita un'azione viene sviluppata da più di 4 giocatori, ragion per cui in allenamento dobbiamo andare a sviluppare tutte quelle azioni che coinvolgono un ridotto numero di giocatori a livello situazionale.
Ritengo che il classico 11 contro 0 sia poco redditizio perchè i giocatori non imiteranno mai in partita gli stessi movimenti come in allenamento, ragion per cui dobbiamo lavorare molto su situazioni offensive a 4 giocatori e movimenti di psicocinetica nei quadrati.
Oggi vorrei analizzare insieme a voi il concetto della Densità, che in poche parole significa avere un maggior numero di giocatori in zona palla.
Se facciamo mente locale ci rendiamo conto che difficilmente in partita un'azione viene sviluppata da più di 4 giocatori, ragion per cui in allenamento dobbiamo andare a sviluppare tutte quelle azioni che coinvolgono un ridotto numero di giocatori a livello situazionale.
Ritengo che il classico 11 contro 0 sia poco redditizio perchè i giocatori non imiteranno mai in partita gli stessi movimenti come in allenamento, ragion per cui dobbiamo lavorare molto su situazioni offensive a 4 giocatori e movimenti di psicocinetica nei quadrati.
LA DENSITA' COME CONCETTO FONDAMENTALE NEL GIOCO DEL CALCIO
A volte alleniamo le nostre squadre pensando che tutto sia sotto controllo, in realtà molti concetti ci sfuggono perchè presi dalla partita, o ancora peggio perchè non li conosciamo.
Oggi vorrei analizzare insieme a voi il concetto della Densità, che in poche parole significa avere un maggior numero di giocatori in zona palla.
Se facciamo mente locale ci rendiamo conto che difficilmente in partita un'azione viene sviluppata da più di 4 giocatori, ragion per cui in allenamento dobbiamo andare a sviluppare tutte quelle azioni che coinvolgono un ridotto numero di giocatori a livello situazionale.
Ritengo che il classico 11 contro 0 sia poco redditizio perchè i giocatori non imiteranno mai in partita gli stessi movimenti come in allenamento, ragion per cui dobbiamo lavorare molto su situazioni offensive a 4 giocatori e movimenti di psicocinetica nei quadrati.
Dopo aver assimilato i movimenti sviluppati con questi esercizi ecco che in partita possiamo risolvere alcuni problemi di natura tecnico-tattica con il concetto della Densità, parola che va approfondita. Non esiste densità se i nostri giocatori rimangono fermi seppur in superiorità numerica, i nostri giocatori dovranno muoversi in maniera preordinata grazie agli esercizi preposti.
Sviluppando il concetto della Densità si andranno a risolvere molti problemi che il match ci presenta, la superiorità numerica in zona palla ci consente di avere sempre il pallino del gioco.
Anche in fase difensiva vale lo stesso concetto, soprattutto in fase di pressing, dove tutti gli elementi della squadra dovranno restringere gli spazi e chiudere ogni angolo di passaggio al diretto avversario.
Oggi vorrei analizzare insieme a voi il concetto della Densità, che in poche parole significa avere un maggior numero di giocatori in zona palla.
Se facciamo mente locale ci rendiamo conto che difficilmente in partita un'azione viene sviluppata da più di 4 giocatori, ragion per cui in allenamento dobbiamo andare a sviluppare tutte quelle azioni che coinvolgono un ridotto numero di giocatori a livello situazionale.
Ritengo che il classico 11 contro 0 sia poco redditizio perchè i giocatori non imiteranno mai in partita gli stessi movimenti come in allenamento, ragion per cui dobbiamo lavorare molto su situazioni offensive a 4 giocatori e movimenti di psicocinetica nei quadrati.
Dopo aver assimilato i movimenti sviluppati con questi esercizi ecco che in partita possiamo risolvere alcuni problemi di natura tecnico-tattica con il concetto della Densità, parola che va approfondita. Non esiste densità se i nostri giocatori rimangono fermi seppur in superiorità numerica, i nostri giocatori dovranno muoversi in maniera preordinata grazie agli esercizi preposti.
Sviluppando il concetto della Densità si andranno a risolvere molti problemi che il match ci presenta, la superiorità numerica in zona palla ci consente di avere sempre il pallino del gioco.
Anche in fase difensiva vale lo stesso concetto, soprattutto in fase di pressing, dove tutti gli elementi della squadra dovranno restringere gli spazi e chiudere ogni angolo di passaggio al diretto avversario.
venerdì 2 novembre 2012
giovedì 1 novembre 2012
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