Nel corso degli anni ho potuto constatare che le vittorie nascono per una moltitudine di situazioni, gli episodi determinano un risultato quando le 2 squadre sono equilibrate, quando invece la forza di una squadra è nettamente superiore all'altra non c'è grinta che tenga.
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CONTRAPPOSIZIONI MODULO, SEDUTE DI ALLENAMENTO, MICROCICLO SETTIMANALE, PREPARAZIONE FISICA. IL CALCIO A 360° SU MISURA. MATERIALE PER QUALSIASI CATEGORIA. CHIEDI E RICEVI. PER PRENOTAZIONI SCRIVI A VOGLIACALCIO@GMAIL.COM
mercoledì 30 novembre 2011
E' la vittoria l'unico mezzo per sfondare.
Nel corso degli anni ho potuto constatare che le vittorie nascono per una moltitudine di situazioni, gli episodi determinano un risultato quando le 2 squadre sono equilibrate, quando invece la forza di una squadra è nettamente superiore all'altra non c'è grinta che tenga.
Bisogna suddividere il calcio in 3 categorie, settore giovanile, dilettantismo e professionismo. Nel settore giovanile bisogna insegnare calcio ai ragazzi, si lavora prettamente sulla tecnica di base e sulla tattica individuale o tecnica applicata.
Altri aspetti che non devono essere trascurati sono la coordinazione motoria e la psicocinetica.
Bisogna tener conto che non tutti i ragazzi sono portati per giocare a pallone, spesso sono i genitori a pretendere che giochino a calcio piuttosto che a bocce.
Il carattere nel calcio è fondamentale, o ce l'hai o non ce l'hai, difficilmente un ragazzo senza personalità raggiungerà determinati risultati.
Facendo un passo più avanti, si piomba nel mondo del calcio dilettantistico: terza, seconda e prima categoria sono campionati poco importanti anche se pochi ragazzi riusciranno a parteciparvi. Sono categorie dove l'agonismo è alla base di tutto, la tecnica è carente e la tattica è pressocchè inesistente.
In questi campionati si gioca per puro divertimento, i giovani allenatori e i giovani arbitri iniziano a farsi le ossa. Chi ambisce a determinate categorie deve confrontarsi con queste dure realtà, la Prima Categoria è un bel trampolino di lancio per un allenatore sotto i 30 anni.
Dalla Promozione in su si comincia ad essere più professionali, la tecnica si miscela con l'agonismo e i campionati diventano più interessanti. Chi gioca in queste categorie vuol dire che sa giocare a calcio.
Dal punto di vista tattico si ammirano schemi ben orchestrati, blocchi offensivi, cambi di gioco, transizioni e situazioni gioco nati da palla inattiva.
Dalla Serie C2 in poi ammiriamo un calcio professionistico a tutti gli effetti: un calcio veloce e spettacolare che sfocia nella massima Serie.
Spesso gli allenatori di queste squadre sono ex giocatori di Serie A e B che beneficiano di un passato sugli scudi e una visibilità ancora troppo elevata. Chi come me vuole ambire in alto non ha altra strada che la vittoria. Vincere per essere conosciuto, non importa il modulo, non importano i sistemi di allenamento, non importa il gioco, conta solo vincere, del resto, il fine giustifica i mezzi, buonaserata a tutti.
R.L.
Bisogna suddividere il calcio in 3 categorie, settore giovanile, dilettantismo e professionismo. Nel settore giovanile bisogna insegnare calcio ai ragazzi, si lavora prettamente sulla tecnica di base e sulla tattica individuale o tecnica applicata.
Altri aspetti che non devono essere trascurati sono la coordinazione motoria e la psicocinetica.
Bisogna tener conto che non tutti i ragazzi sono portati per giocare a pallone, spesso sono i genitori a pretendere che giochino a calcio piuttosto che a bocce.
Il carattere nel calcio è fondamentale, o ce l'hai o non ce l'hai, difficilmente un ragazzo senza personalità raggiungerà determinati risultati.
Facendo un passo più avanti, si piomba nel mondo del calcio dilettantistico: terza, seconda e prima categoria sono campionati poco importanti anche se pochi ragazzi riusciranno a parteciparvi. Sono categorie dove l'agonismo è alla base di tutto, la tecnica è carente e la tattica è pressocchè inesistente.
In questi campionati si gioca per puro divertimento, i giovani allenatori e i giovani arbitri iniziano a farsi le ossa. Chi ambisce a determinate categorie deve confrontarsi con queste dure realtà, la Prima Categoria è un bel trampolino di lancio per un allenatore sotto i 30 anni.
Dalla Promozione in su si comincia ad essere più professionali, la tecnica si miscela con l'agonismo e i campionati diventano più interessanti. Chi gioca in queste categorie vuol dire che sa giocare a calcio.
Dal punto di vista tattico si ammirano schemi ben orchestrati, blocchi offensivi, cambi di gioco, transizioni e situazioni gioco nati da palla inattiva.
Dalla Serie C2 in poi ammiriamo un calcio professionistico a tutti gli effetti: un calcio veloce e spettacolare che sfocia nella massima Serie.
Spesso gli allenatori di queste squadre sono ex giocatori di Serie A e B che beneficiano di un passato sugli scudi e una visibilità ancora troppo elevata. Chi come me vuole ambire in alto non ha altra strada che la vittoria. Vincere per essere conosciuto, non importa il modulo, non importano i sistemi di allenamento, non importa il gioco, conta solo vincere, del resto, il fine giustifica i mezzi, buonaserata a tutti.
R.L.
lunedì 28 novembre 2011
sabato 26 novembre 2011
BARCANOVA A VALANGA, SUPERATO IL VANCHIGLIA PER 7 a 3
Torino 26 Novembre 2011 - Sono passati solo 3 mesi da quando abbiamo iniziato la stagione sportiva. Ad agosto l'atmosfera era diversa, c'era una squadra da fare, un gruppo da unire, un gioco da dare. Molti erano gli obiettivi che mi ero preposto: la tecnica prima di tutta, la base del calcio, il passaggio e lo stop, le 2 cose più importanti del calcio. E poi l'attenzione durante gli allenamenti, la concentrazione durante una partita, i primi schemi difensivi, le prime diagonali.
Un crescendo che oggi ci vede in testa al campionato di calcio categoria esordienti 1° anno, una soddisfazione per tutti, ragazzi in primis che sono i veri protagonisti, genitori in secundis che gioiscono insieme ai loro ragazzi, poi c'è la grande soddisfazione del dirigente responsabile Vincenzo Tricarico, un uomo che svolge un gran lavoro dietro le quinte: è lui che si occupa di tutte le questioni burocratiche, è lui che porta a lavare le maglie della partita, è lui che si occupa dei cartellini, è lui che apre e chiude gli spogliatoi in ogni allenamento.
Grazie a lui tutto il mio lavoro è stato più semplice, la mia gioia invece, è quella di vedere i ragazzi contenti, in uno sport che unisce e non divide, che fa crescere e maturare, tutti insieme come fratelli, a ridere e scherzare, e la gioia continua.
Vanchiglia - Barcanova 3-7
Un crescendo che oggi ci vede in testa al campionato di calcio categoria esordienti 1° anno, una soddisfazione per tutti, ragazzi in primis che sono i veri protagonisti, genitori in secundis che gioiscono insieme ai loro ragazzi, poi c'è la grande soddisfazione del dirigente responsabile Vincenzo Tricarico, un uomo che svolge un gran lavoro dietro le quinte: è lui che si occupa di tutte le questioni burocratiche, è lui che porta a lavare le maglie della partita, è lui che si occupa dei cartellini, è lui che apre e chiude gli spogliatoi in ogni allenamento.
Grazie a lui tutto il mio lavoro è stato più semplice, la mia gioia invece, è quella di vedere i ragazzi contenti, in uno sport che unisce e non divide, che fa crescere e maturare, tutti insieme come fratelli, a ridere e scherzare, e la gioia continua.
Vanchiglia - Barcanova 3-7
BARCANOVA A VALANGA, SUPERATO IL VANCHIGLIA PER 7 a 3
Torino 26 Novembre 2011 - Sono passati solo 3 mesi da quando abbiamo iniziato la stagione sportiva. Ad agosto l'atmosfera era diversa, c'era una squadra da fare, un gruppo da unire, un gioco da dare. Molti erano gli obiettivi che mi ero preposto: la tecnica prima di tutta, la base del calcio, il passaggio e lo stop, le 2 cose più importanti del calcio. E poi l'attenzione durante gli allenamenti, la concentrazione durante una partita, i primi schemi difensivi, le prime diagonali.
Un crescendo che oggi ci vede in testa al campionato di calcio categoria esordienti 1° anno, una soddisfazione per tutti, ragazzi in primis che sono i veri protagonisti, genitori in secundis che gioiscono insieme ai loro ragazzi, poi c'è la grande soddisfazione del dirigente responsabile Vincenzo Tricarico, un uomo che svolge un gran lavoro dietro le quinte: è lui che si occupa di tutte le questioni burocratiche, è lui che porta a lavare le maglie della partita, è lui che si occupa dei cartellini, è lui che apre e chiude gli spogliatoi in ogni allenamento.
Grazie a lui tutto il mio lavoro è stato più semplice, la mia gioia invece, è quella di vedere i ragazzi contenti, in uno sport che unisce e non divide, che fa crescere e maturare, tutti insieme come fratelli, a ridere e scherzare, e la gioia continua.
Vanchiglia - Barcanova 3-7
Un crescendo che oggi ci vede in testa al campionato di calcio categoria esordienti 1° anno, una soddisfazione per tutti, ragazzi in primis che sono i veri protagonisti, genitori in secundis che gioiscono insieme ai loro ragazzi, poi c'è la grande soddisfazione del dirigente responsabile Vincenzo Tricarico, un uomo che svolge un gran lavoro dietro le quinte: è lui che si occupa di tutte le questioni burocratiche, è lui che porta a lavare le maglie della partita, è lui che si occupa dei cartellini, è lui che apre e chiude gli spogliatoi in ogni allenamento.
Grazie a lui tutto il mio lavoro è stato più semplice, la mia gioia invece, è quella di vedere i ragazzi contenti, in uno sport che unisce e non divide, che fa crescere e maturare, tutti insieme come fratelli, a ridere e scherzare, e la gioia continua.
Vanchiglia - Barcanova 3-7
giovedì 24 novembre 2011
I LIMITI DI GUARDIOLA
Ciao a tutti, non voglio fare lezioni di tattica a Guardiola perchè probabilmente perderei in partenza, lui ha il nome io no. Penso che una squadra come il Barcellona, composta dai migliori giocatori al mondo in ogni reparto, vincerebbe anche senza allenatore senza sminuire il lavoro del tecnico ovviamente.
Detto questo, mi inchino ai titoli vinti da Guardiola ma non sempre quest'ultimo è stato impeccabile in alcune scelte tecnico tattiche:
Ricordo come se fosse ieri gli errori di Guardiola nella semifinale di ritorno contro l'Inter, Champions League 2010/2011. In quell'occasione Guardiola mise Gaby Milito terzino sinistro per contrastare Eto'o, come se l'Inter andasse a Barcellona per attaccare. L'errore però lo compie qualche minuto dopo quando l'Inter rimane in 10 per l'espulsione di T. Motta. Lui dovrebbe togliere lo statico Gaby Milito, centrale adattato a sinistra, e inserire il fluidificante Maxwell per affondare sulle corsie laterali, invece regala un tempo all'Inter e compie la suddetta mossa solo al primo minuto del secondo tempo.
Detto questo, mi inchino ai titoli vinti da Guardiola ma non sempre quest'ultimo è stato impeccabile in alcune scelte tecnico tattiche:
Ricordo come se fosse ieri gli errori di Guardiola nella semifinale di ritorno contro l'Inter, Champions League 2010/2011. In quell'occasione Guardiola mise Gaby Milito terzino sinistro per contrastare Eto'o, come se l'Inter andasse a Barcellona per attaccare. L'errore però lo compie qualche minuto dopo quando l'Inter rimane in 10 per l'espulsione di T. Motta. Lui dovrebbe togliere lo statico Gaby Milito, centrale adattato a sinistra, e inserire il fluidificante Maxwell per affondare sulle corsie laterali, invece regala un tempo all'Inter e compie la suddetta mossa solo al primo minuto del secondo tempo.
I LIMITI DI GUARDIOLA
Ciao a tutti, non voglio fare lezioni di tattica a Guardiola perchè probabilmente perderei in partenza, lui ha il nome io no. Penso che una squadra come il Barcellona, composta dai migliori giocatori al mondo in ogni reparto, vincerebbe anche senza allenatore senza sminuire il lavoro del tecnico ovviamente.
Detto questo, mi inchino ai titoli vinti da Guardiola ma non sempre quest'ultimo è stato impeccabile in alcune scelte tecnico tattiche:
Ricordo come se fosse ieri gli errori di Guardiola nella semifinale di ritorno contro l'Inter, Champions League 2010/2011. In quell'occasione Guardiola mise Gaby Milito terzino sinistro per contrastare Eto'o, come se l'Inter andasse a Barcellona per attaccare. L'errore però lo compie qualche minuto dopo quando l'Inter rimane in 10 per l'espulsione di T. Motta. Lui dovrebbe togliere lo statico Gaby Milito, centrale adattato a sinistra, e inserire il fluidificante Maxwell per affondare sulle corsie laterali, invece regala un tempo all'Inter e compie la suddetta mossa solo al primo minuto del secondo tempo.
Il secondo errore fu quello di lasciare Ibrahimovic in campo fino al 18' del secondo tempo, la mossa giusta era quella di sostituire lo svedese con Henry e mettere Piquè centravanti. Quest'ultimo, per fortuna dell'Inter, è stato spostato in avanti solo gli ultimi 5 minuti, il difensore segnò il gol del vantaggio del Barca che per fortuna rimase di un gol di scarto e permise all'Inter di passare il turno e approdare in finale.
Ieri sera contro il Milan l'ennesimo errore tattico seppur di poca importanza data la qualificazione già in cassaforte: il tecnico dei blaugrana ha schierato una difesa a 3 senza avere gli esterni adatti ad abbassarsi sulla fascia e fare le opportune diagonali.
Non a caso il primo gol del Milan nasce proprio da un errore di posizione della difesa spagnola con Puyol che esce a destra su Robinho, quest'ultimo lancia Ibra nello spazio, che, libero da marcature batte Valdes.
Il solo Mascherano in mezzo non ha potuto scalare in quanto aveva altri giocatori da marcare, Busquets è stato lento ad andare a chiudere e la frittata è servita.
Nel secondo tempo Guardiola capisce ( forse) che qualcosa in difesa non va e arretra Busquets nella linea difensiva, un giorno mi spiegherà cosa ci faceva Piquè in panchina.
R.L.
Detto questo, mi inchino ai titoli vinti da Guardiola ma non sempre quest'ultimo è stato impeccabile in alcune scelte tecnico tattiche:
Ricordo come se fosse ieri gli errori di Guardiola nella semifinale di ritorno contro l'Inter, Champions League 2010/2011. In quell'occasione Guardiola mise Gaby Milito terzino sinistro per contrastare Eto'o, come se l'Inter andasse a Barcellona per attaccare. L'errore però lo compie qualche minuto dopo quando l'Inter rimane in 10 per l'espulsione di T. Motta. Lui dovrebbe togliere lo statico Gaby Milito, centrale adattato a sinistra, e inserire il fluidificante Maxwell per affondare sulle corsie laterali, invece regala un tempo all'Inter e compie la suddetta mossa solo al primo minuto del secondo tempo.
Il secondo errore fu quello di lasciare Ibrahimovic in campo fino al 18' del secondo tempo, la mossa giusta era quella di sostituire lo svedese con Henry e mettere Piquè centravanti. Quest'ultimo, per fortuna dell'Inter, è stato spostato in avanti solo gli ultimi 5 minuti, il difensore segnò il gol del vantaggio del Barca che per fortuna rimase di un gol di scarto e permise all'Inter di passare il turno e approdare in finale.
Ieri sera contro il Milan l'ennesimo errore tattico seppur di poca importanza data la qualificazione già in cassaforte: il tecnico dei blaugrana ha schierato una difesa a 3 senza avere gli esterni adatti ad abbassarsi sulla fascia e fare le opportune diagonali.
Non a caso il primo gol del Milan nasce proprio da un errore di posizione della difesa spagnola con Puyol che esce a destra su Robinho, quest'ultimo lancia Ibra nello spazio, che, libero da marcature batte Valdes.
Il solo Mascherano in mezzo non ha potuto scalare in quanto aveva altri giocatori da marcare, Busquets è stato lento ad andare a chiudere e la frittata è servita.
Nel secondo tempo Guardiola capisce ( forse) che qualcosa in difesa non va e arretra Busquets nella linea difensiva, un giorno mi spiegherà cosa ci faceva Piquè in panchina.
R.L.
lunedì 21 novembre 2011
domenica 20 novembre 2011
BARCANOVA - V.IVEST 7 - 2
Granato migliore in campo
Torino 20 Novembre 2011 - Vittoria esaltante per gli esordienti del Barcanova che travolgono il Vittoria Ivest per 7 a 2.Migliore in campo il centrocampista Granato autore di una tripletta. Bene anche Marangi, Wodje, Prisco e Giuffrida.
Ecco i 13 protagonisti di oggi: Amerio, Giuffrida, La Monaca, Gambino, Carminati, Cella, Prisco, Marangi, Wodje, Chinaglia, Cipper, Mennuti e Granato. Dirigente Tricarico.
BARCANOVA - V.IVEST 7 - 2
Granato migliore in campo
Torino 20 Novembre 2011 - Vittoria esaltante per gli esordienti del Barcanova che travolgono il Vittoria Ivest per 7 a 2.Migliore in campo il centrocampista Granato autore di una tripletta. Bene anche Marangi, Wodje, Prisco e Giuffrida.
Ecco i 13 protagonisti di oggi: Amerio, Giuffrida, La Monaca, Gambino, Carminati, Cella, Prisco, Marangi, Wodje, Chinaglia, Cipper, Mennuti e Granato. Dirigente Tricarico.
martedì 15 novembre 2011
lunedì 14 novembre 2011
domenica 13 novembre 2011
REGGINA - NOCERINA 2 -1
REGGINA 3-4-1-2: Kovacsik, Adejo, Emerson, A. Marino, Colombo, N. Viola (74’ Sarno), Castiglia (63’ Rizzo), Rizzato, Missiroli, Ceravolo, Bonazzoli. A disposizione: Marino, Cosenza, Barillà, De Rose, Viola A.. Allenatore: R. Breda.
NOCERINA 3-4-3: Gori, Pomante, De Franco, Di Maio, Scalise (88’ Plasmati), De Liguori, Bruno, Donnarumma (79’ Nigro), Catania (58’Negro), Castaldo, Farias. A disp. Russo, Alcibiade, Sacillotto, Marsili. Allenatore: G.Auteri
Arbitro: Sig. Ostinelli di Como
Marcatori: Emerson (R), Farias (N), Bonazzoli (R)
Ammoniti: 24’ Bruno (N), 34’ Colombo (R), 36’ Pomante (N), 55’ Castiglia (R), 70’ Missiroli (R), 71’ Rizzo (R), 79’ De Franco (N)REGGINA - NOCERINA 2 -1
REGGINA 3-4-1-2: Kovacsik, Adejo, Emerson, A. Marino, Colombo, N. Viola (74’ Sarno), Castiglia (63’ Rizzo), Rizzato, Missiroli, Ceravolo, Bonazzoli. A disposizione: Marino, Cosenza, Barillà, De Rose, Viola A.. Allenatore: R. Breda.
NOCERINA 3-4-3: Gori, Pomante, De Franco, Di Maio, Scalise (88’ Plasmati), De Liguori, Bruno, Donnarumma (79’ Nigro), Catania (58’Negro), Castaldo, Farias. A disp. Russo, Alcibiade, Sacillotto, Marsili. Allenatore: G.Auteri
Arbitro: Sig. Ostinelli di Como
Marcatori: Emerson (R), Farias (N), Bonazzoli (R)
Ammoniti: 24’ Bruno (N), 34’ Colombo (R), 36’ Pomante (N), 55’ Castiglia (R), 70’ Missiroli (R), 71’ Rizzo (R), 79’ De Franco (N)sabato 12 novembre 2011
La Barca affonda nel mare della J.Stars
Torino 12 novembre 2011- La nostra mentalità vincente ci impone di pensare sempre in positivo anche quando le partite non vanno per il verso giusto. Oggi il risultato ci condanna oltremisura, il 4 a 1 contro la J Stars non rispecchia i veri valori in campo, anche se onestamente devo ammettere che i padroni di casa erano superiori a noi, la loro collaborazione con la Juventus si vede, si sente e si tocca per mano.
La prima sconfitta in campionato non ci impedirà di pensare sempre in grande, i miei ragazzi hanno la mia fiducia incondizionata, tutti, dal primo all'ultimo.
Se oggi abbiamo perso è solo colpa mia, avrei dovuto fare delle scelte diverse, mi assumo tutte le responsabilità del caso. Cercherò di sbagliare il meno possibile da qui in avanti, l'importante è ripartire con la consapevolezza che la nostra è una grande squadra. Noi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, giochiamo per divertirci e passare qualche ora in compagnia nel segno dell'amicizia e del rispetto.
Vincere è sempre bello, ma è dalle sconfitte che s'impara a crescere.
Alla prossima.
La prima sconfitta in campionato non ci impedirà di pensare sempre in grande, i miei ragazzi hanno la mia fiducia incondizionata, tutti, dal primo all'ultimo.
Se oggi abbiamo perso è solo colpa mia, avrei dovuto fare delle scelte diverse, mi assumo tutte le responsabilità del caso. Cercherò di sbagliare il meno possibile da qui in avanti, l'importante è ripartire con la consapevolezza che la nostra è una grande squadra. Noi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, giochiamo per divertirci e passare qualche ora in compagnia nel segno dell'amicizia e del rispetto.
Vincere è sempre bello, ma è dalle sconfitte che s'impara a crescere.
Alla prossima.
La Barca affonda nel mare della J.Stars
Torino 12 novembre 2011- La nostra mentalità vincente ci impone di pensare sempre in positivo anche quando le partite non vanno per il verso giusto. Oggi il risultato ci condanna oltremisura, il 4 a 1 contro la J Stars non rispecchia i veri valori in campo, anche se onestamente devo ammettere che i padroni di casa erano superiori a noi, la loro collaborazione con la Juventus si vede, si sente e si tocca per mano.
La prima sconfitta in campionato non ci impedirà di pensare sempre in grande, i miei ragazzi hanno la mia fiducia incondizionata, tutti, dal primo all'ultimo.
Se oggi abbiamo perso è solo colpa mia, avrei dovuto fare delle scelte diverse, mi assumo tutte le responsabilità del caso. Cercherò di sbagliare il meno possibile da qui in avanti, l'importante è ripartire con la consapevolezza che la nostra è una grande squadra. Noi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, giochiamo per divertirci e passare qualche ora in compagnia nel segno dell'amicizia e del rispetto.
Vincere è sempre bello, ma è dalle sconfitte che s'impara a crescere.
Alla prossima.
La prima sconfitta in campionato non ci impedirà di pensare sempre in grande, i miei ragazzi hanno la mia fiducia incondizionata, tutti, dal primo all'ultimo.
Se oggi abbiamo perso è solo colpa mia, avrei dovuto fare delle scelte diverse, mi assumo tutte le responsabilità del caso. Cercherò di sbagliare il meno possibile da qui in avanti, l'importante è ripartire con la consapevolezza che la nostra è una grande squadra. Noi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, giochiamo per divertirci e passare qualche ora in compagnia nel segno dell'amicizia e del rispetto.
Vincere è sempre bello, ma è dalle sconfitte che s'impara a crescere.
Alla prossima.
venerdì 11 novembre 2011
martedì 8 novembre 2011
CROTONE-REGGINA 1-1
Crotone: Bindi; Correia, Tedeschi, Abruzzese, Migliore; Florenzi, Galardo (32’ st Maiello); Gabionetta, Calil (18’ st Djuric), Sansone; Ciano (34’ st Pettinari). In panchina: Belec, Ligi, Eramo, De Giorgio. Allenatore: Menichini.
Reggina: Kovacsik; Adejo, Emerson, Marino A.; Colombo, De Rose (72’ Rizzo), Viola N., Rizzato (61’ Barillà); Missiroli; Bonazzoli, Ragusa (79’ Ceravolo). A disp. Leone, Cosenza, Castiglia, D’Alessandro. All. Breda.
Arbitro: Velotto di Grosseto.
Marcatori: 31' pt Missiroli (R), 21' st Ciano (C).
Note- Spettatori più di 4.000, con una quarantina di reggini presenti in curva nord, nello spazio riservato agli ospiti. Ammoniti: Florenzi (C), Sansone (C), Abruzzese (C), Bonazzoli (R), Galardo (C), Maiello (C). Espulso al 1' st Gabionetta (C) per fallo violento. Recupero: 1' pt; 4' st.
CROTONE-REGGINA 1-1
Crotone: Bindi; Correia, Tedeschi, Abruzzese, Migliore; Florenzi, Galardo (32’ st Maiello); Gabionetta, Calil (18’ st Djuric), Sansone; Ciano (34’ st Pettinari). In panchina: Belec, Ligi, Eramo, De Giorgio. Allenatore: Menichini.
Reggina: Kovacsik; Adejo, Emerson, Marino A.; Colombo, De Rose (72’ Rizzo), Viola N., Rizzato (61’ Barillà); Missiroli; Bonazzoli, Ragusa (79’ Ceravolo). A disp. Leone, Cosenza, Castiglia, D’Alessandro. All. Breda.
Arbitro: Velotto di Grosseto.
Marcatori: 31' pt Missiroli (R), 21' st Ciano (C).
Note- Spettatori più di 4.000, con una quarantina di reggini presenti in curva nord, nello spazio riservato agli ospiti. Ammoniti: Florenzi (C), Sansone (C), Abruzzese (C), Bonazzoli (R), Galardo (C), Maiello (C). Espulso al 1' st Gabionetta (C) per fallo violento. Recupero: 1' pt; 4' st.
lunedì 7 novembre 2011
SPRINT SPORT ELOGIA IL LAVORO DEL BARCANOVA
Torino 7 novembre 2011 - Se i giornali si accorgono di noi vuol dire che stiamo facendo qualcosa di buono. Gli elogi non sono un punto di arrivo, ma devono essere da stimolo per fare sempre meglio.
Fa piacere ricevere apprezzamenti dalla stampa, è una soddisfazione che incassiamo piacevolmente, ma è anche una sfida importante che ci deve dare le giuste motivazioni per fare sempre meglio.
Ringrazio il giornalista di Sprint Sport per le belle parole espresse nei miei confronti, io ovviamente le rigiro ai miei ragazzi, sono loro i veri protagonisti di questa cavalcata vincente che ci vede in testa nel difficile girone M della categoria Esordienti.
Fa piacere ricevere apprezzamenti dalla stampa, è una soddisfazione che incassiamo piacevolmente, ma è anche una sfida importante che ci deve dare le giuste motivazioni per fare sempre meglio.
Ringrazio il giornalista di Sprint Sport per le belle parole espresse nei miei confronti, io ovviamente le rigiro ai miei ragazzi, sono loro i veri protagonisti di questa cavalcata vincente che ci vede in testa nel difficile girone M della categoria Esordienti.
SPRINT SPORT ELOGIA IL LAVORO DEL BARCANOVA
Torino 7 novembre 2011 - Se i giornali si accorgono di noi vuol dire che stiamo facendo qualcosa di buono. Gli elogi non sono un punto di arrivo, ma devono essere da stimolo per fare sempre meglio.
Fa piacere ricevere apprezzamenti dalla stampa, è una soddisfazione che incassiamo piacevolmente, ma è anche una sfida importante che ci deve dare le giuste motivazioni per fare sempre meglio.
Ringrazio il giornalista di Sprint Sport per le belle parole espresse nei miei confronti, io ovviamente le rigiro ai miei ragazzi, sono loro i veri protagonisti di questa cavalcata vincente che ci vede in testa nel difficile girone M della categoria Esordienti.
Ringrazio i miei ragazzi per l'impegno profuso durante gli allenamenti, dove spirito di sacrificio e voglia di migliorare sono il vero motore pulsante di questa squadra.
Il primo posto nel girone è soprattutto merito loro, e mi riferisco ai portieroni Villari e Amerio, ai rocciosi difensori La Monaca, Cella, Gambino, Giuffrida, Carminati, i percursori del centrocampo: Granato, Prisco, Marangi, Cipper, Wodje, Camele, e i bomber Mennuti, Squillace e Chinaglia.
Senza dimenticare il Dirigente Responsabile Vincenzo Tricario e i Dirigenti accompagnatori: Luca Villari, Raffaele Giuffrida e Giuseppe Granato.
Fa piacere ricevere apprezzamenti dalla stampa, è una soddisfazione che incassiamo piacevolmente, ma è anche una sfida importante che ci deve dare le giuste motivazioni per fare sempre meglio.
Ringrazio il giornalista di Sprint Sport per le belle parole espresse nei miei confronti, io ovviamente le rigiro ai miei ragazzi, sono loro i veri protagonisti di questa cavalcata vincente che ci vede in testa nel difficile girone M della categoria Esordienti.
Ringrazio i miei ragazzi per l'impegno profuso durante gli allenamenti, dove spirito di sacrificio e voglia di migliorare sono il vero motore pulsante di questa squadra.
Il primo posto nel girone è soprattutto merito loro, e mi riferisco ai portieroni Villari e Amerio, ai rocciosi difensori La Monaca, Cella, Gambino, Giuffrida, Carminati, i percursori del centrocampo: Granato, Prisco, Marangi, Cipper, Wodje, Camele, e i bomber Mennuti, Squillace e Chinaglia.
Senza dimenticare il Dirigente Responsabile Vincenzo Tricario e i Dirigenti accompagnatori: Luca Villari, Raffaele Giuffrida e Giuseppe Granato.
WEEK-END BAGNATO DALLA PIOGGIA: TUTTO RINVIATO
Torino 7 novembre 2011 - La pioggia ha fermato tutti, lo stato di allerta elevato non ha permesso il regolare svolgimento delle gare di tutti i campionati giovanili.
Fino a sabato mattina la Delegazione Provinciale di Torino non aveva emesso nessun comunicato a riguardo, la criticità della situazione metereologica però, ha fatto sì che tutte le società rinviassero le partite in comune accordo.
L'incolumità della gente viene prima di ogni cosa, rimango ancora perplesso e basito, e mi domando perchè non è stato emesso un comunicato dalla Lnd del Piemonte che, dopo i ripetuti allarmi lanciati dall'Arpa Piemonte sull'evoluzione meterologica in Torino e provincia, doveva sospendere tutti i campionati.
Fino a sabato mattina la Delegazione Provinciale di Torino non aveva emesso nessun comunicato a riguardo, la criticità della situazione metereologica però, ha fatto sì che tutte le società rinviassero le partite in comune accordo.
L'incolumità della gente viene prima di ogni cosa, rimango ancora perplesso e basito, e mi domando perchè non è stato emesso un comunicato dalla Lnd del Piemonte che, dopo i ripetuti allarmi lanciati dall'Arpa Piemonte sull'evoluzione meterologica in Torino e provincia, doveva sospendere tutti i campionati.
WEEK-END BAGNATO DALLA PIOGGIA: TUTTO RINVIATO
Torino 7 novembre 2011 - La pioggia ha fermato tutti, lo stato di allerta elevato non ha permesso il regolare svolgimento delle gare di tutti i campionati giovanili.
Fino a sabato mattina la Delegazione Provinciale di Torino non aveva emesso nessun comunicato a riguardo, la criticità della situazione metereologica però, ha fatto sì che tutte le società rinviassero le partite in comune accordo.
L'incolumità della gente viene prima di ogni cosa, rimango ancora perplesso e basito, e mi domando perchè non è stato emesso un comunicato dalla Lnd del Piemonte che, dopo i ripetuti allarmi lanciati dall'Arpa Piemonte sull'evoluzione meterologica in Torino e provincia, doveva sospendere tutti i campionati.
Fino a sabato mattina la Delegazione Provinciale di Torino non aveva emesso nessun comunicato a riguardo, la criticità della situazione metereologica però, ha fatto sì che tutte le società rinviassero le partite in comune accordo.
L'incolumità della gente viene prima di ogni cosa, rimango ancora perplesso e basito, e mi domando perchè non è stato emesso un comunicato dalla Lnd del Piemonte che, dopo i ripetuti allarmi lanciati dall'Arpa Piemonte sull'evoluzione meterologica in Torino e provincia, doveva sospendere tutti i campionati.
venerdì 4 novembre 2011
J-STARS - BARCANOVA SALVO ALLUVIONE
Domani 5 novembre 2011 ci sarà l'incontro di calcio valido per la quinta giornata del campionato Esordienti Fascia B tra J-Stars e Barcanova.
La pioggia caduta incessantemente sulla città per tutto l'arco della giornata odierna non fa ben sperare, le previsioni non sono delle migliori, anzi, domani è prevista una giornata di maltempo.
Si giocherà solo le condizioni del campo consentiranno ai ragazzi esprimere al meglio, altrimenti meglio rinviare la partita a data da destinarsi. Non avrebbe senso giocare con il campo allentato dalla pioggia.
La mia squadra è pronta a scendere in campo e disputare il big match di domani per vincere, mancherà il possente difensore Stefano Cella fermato da un attacco influenzale.
Affronteremo una squadra forte, che ha il miglior attacco del torneo con 22 reti, ma noi, essendo la capolista non cercheremo scuse e, nonostante una settimana travagliata con tanti indisponibili tra infortuni e influenze, venderemo cara la pelle.
La J-Stars è avvisata.
J-STARS - BARCANOVA SALVO ALLUVIONE
Domani 5 novembre 2011 ci sarà l'incontro di calcio valido per la quinta giornata del campionato Esordienti Fascia B tra J-Stars e Barcanova.
La pioggia caduta incessantemente sulla città per tutto l'arco della giornata odierna non fa ben sperare, le previsioni non sono delle migliori, anzi, domani è prevista una giornata di maltempo.
Si giocherà solo le condizioni del campo consentiranno ai ragazzi esprimere al meglio, altrimenti meglio rinviare la partita a data da destinarsi. Non avrebbe senso giocare con il campo allentato dalla pioggia.
La mia squadra è pronta a scendere in campo e disputare il big match di domani per vincere, mancherà il possente difensore Stefano Cella fermato da un attacco influenzale.
Affronteremo una squadra forte, che ha il miglior attacco del torneo con 22 reti, ma noi, essendo la capolista non cercheremo scuse e, nonostante una settimana travagliata con tanti indisponibili tra infortuni e influenze, venderemo cara la pelle.
La J-Stars è avvisata.
giovedì 3 novembre 2011
Reggina - Torino 0 - 1
REGGINA (3-4-1-2): Kovacsik; Adejo, Emerson, Marino A.; D'Alessandro (73' Colombo), Rizzo, Viola N. (79' Barillà), Rizzato; Missiroli; Ragusa, Ceravolo (65' Bonazzoli). A disp.: Leone, Cosenza, De Rose, Castiglia. Allenatore Roberto Breda.
TORINO (4-3-3): Coppola; D'Ambrosio, Glik , Ogbonna, Zavagno; Basha, Iori, Vives (73' De Feudis); Antenucci, Ebagua (80' Bianchi), Stevanovic (70' Darmian). A disposizione: Morello, Di Cesare, Verdi, Pagano. Allenatore Giampiero Ventura
Arbitro: Renzo Candussio di Cevignano del Friuli (collaboratori: Stallone - Conca; IV ufficiale: Gallo)
RETI: 84' D'Ambrosio (T).
AMMONITI: 54' Vives (T), 63' D'Alessandro (R), 75' Iori (T).
LADRI: CAIRO E VENTURA (TORINO)
Reggina - Torino 0 - 1
REGGINA (3-4-1-2): Kovacsik; Adejo, Emerson, Marino A.; D'Alessandro (73' Colombo), Rizzo, Viola N. (79' Barillà), Rizzato; Missiroli; Ragusa, Ceravolo (65' Bonazzoli). A disp.: Leone, Cosenza, De Rose, Castiglia. Allenatore Roberto Breda.
TORINO (4-3-3): Coppola; D'Ambrosio, Glik , Ogbonna, Zavagno; Basha, Iori, Vives (73' De Feudis); Antenucci, Ebagua (80' Bianchi), Stevanovic (70' Darmian). A disposizione: Morello, Di Cesare, Verdi, Pagano. Allenatore Giampiero Ventura
Arbitro: Renzo Candussio di Cevignano del Friuli (collaboratori: Stallone - Conca; IV ufficiale: Gallo)
RETI: 84' D'Ambrosio (T).
AMMONITI: 54' Vives (T), 63' D'Alessandro (R), 75' Iori (T).
LADRI: CAIRO E VENTURA (TORINO)
mercoledì 2 novembre 2011
QUESTIONE DI METODO
Vorrei innanzitutto richiamare l’attenzione sul fatto che molti in Italia sono concordi nel sostenere che il livello del gioco del calcio stia progressivamente peggiorando. La causa principale risiede, a mio avviso, nella rinuncia, da parte di molti allenatori, ad effettuare coi ragazzi un serio lavoro sui fondamentali di base già nelle fasi iniziali della preparazione calcistica, in favore di tendenze che privilegiano la componente ludica, la preparazione fisica e la ricerca di giocatori talentuosi.
QUESTIONE DI METODO
Vorrei innanzitutto richiamare l’attenzione sul fatto che molti in Italia sono concordi nel sostenere che il livello del gioco del calcio stia progressivamente peggiorando. La causa principale risiede, a mio avviso, nella rinuncia, da parte di molti allenatori, ad effettuare coi ragazzi un serio lavoro sui fondamentali di base già nelle fasi iniziali della preparazione calcistica, in favore di tendenze che privilegiano la componente ludica, la preparazione fisica e la ricerca di giocatori talentuosi.
A tal proposito cito opinioni autorevoli, rispettivamente di Pierluigi Busatta e di Bruno Bolchi, i quali affermano che ad oggi “non si trova il tempo, né si ha la voglia, o peggio, la capacità per far crescere i ragazzi, per prepararli al compito che saranno chiamati ad affrontare”: e che “gli allenatori dei settori giovanili da una quindicina di stagioni hanno quasi tutti sposato le nuove idee abbandonando l’insegnamento della tecnica”. Durante il convegno “Psicomotricità in scena. Milano 2000”, si è inoltre affermato che “l’atmosfera ludica non può e non deve ledere la componente tecnica dell’intervento educativo, ma deve rinforzarla”.
Ciò che si nota è una crescente confusione tra specializzazione precoce e istruzione tecnica che ha portato sostanzialmente all’abbandono dell’insegnamento di abilità motorie e coordinazioni specifiche. Non solo: si nota una prevalenza del metodo induttivo su quello deduttivo, ossia la tendenza degli allenatori a spingere i ragazzi a trovare da soli le soluzioni, senza insegnare loro come coordinarsi, quali movimenti fare, quali punti d’impatto del piede utilizzare per colpire la palla, senza essere loro a dedurre dalla propria formazione di base il sistema per risolvere le situazioni.
Emerge oggi nel mondo del calcio la necessità di maestri appassionati, d’istruttori capaci d’indicare ai ragazzi una direzione, applicando un metodo d’insegnamento che li prepari nei fondamentali e che faccia emergere il talento di ciascuno: un metodo in grado di rispondere a domande concrete che nascono dalle diverse situazioni e che chiarisca la ragione d’ogni singolo movimento e gesto. È necessario recuperare la capacità d’insegnare la tecnica calcistica e farla apprendere correttamente.
Il fatto è che molti allenatori sono disorientati e non sanno né insegnare né addirittura come si calcia correttamente, ignorando quali siano i fondamentali di base, i movimenti individuali e di collaborazione, quali schemi si formino nella loro attuazione e come si possano comporre. Semplici domande restano senza risposta, ad esempio: qual è il giusto punto d’impatto per l’interno del piede, l’incavo o la caviglia interna sotto il malleolo? È corretta la conduzione in avanti della palla con l’esterno del piede? Il collo pieno è un fondamentale di base o piuttosto un tiro pericoloso che può creare traumi alle dita e distorsione della caviglia? Qual è il punto d’impatto per tirare d’interno collo e qual è la didattica per insegnarlo correttamente?
Un livello ulteriore si delinea poi se parliamo di tecnica applicata (tattica individuale), laddove si aprono questioni ancora più rilevanti e dibattute: come ci si muove in campo e come ci si smarca con i compagni? Quali e quanti sono i tipi di smarcamento? Come si assimila la geometria per capire zone-luce e zone-ombra? Come si fa ad essere creativi muovendosi in campo senza inventarsi tutto ogni volta? A tutte queste domande occorre dare risposte concrete mediante un metodo d’insegnamento che dia certezze e che non privilegi un aspetto particolare della realtà in sfavore di un altro.
Il metodo dei movimenti fondamentali
Opinioni come quelle di Busatta e Bolchi rappresentano a mio avviso una provocazione costruttiva che dovrebbe interessare tutti coloro che amano questo sport e in particolare gli allenatori dei settori giovanili appassionati al loro mestiere che hanno invece qualcosa da insegnare. In me – che ritengo di far parte di questo gruppo – è stata la presa di coscienza di ciò che è oggi il calcio italiano nella pratica sul campo a far scattare la molla che mi ha indotto a ricercare e sviluppare negli anni un vero e proprio metodo d’insegnamento del gioco del calcio. In vent’anni di studio e lavoro sul campo è nato il metodo dei movimenti fondamentali (mf): un metodo che parte dall’osservazione dell’esperienza e che per questo mira a non eliminare nessun fattore in gioco, quindi neanche la tecnica.
Tecnica che, al contrario, rappresenta in realtà il fulcro del metodo mf, ma in modo nuovo e adeguato alle esigenze di velocità, potenza e precisione che caratterizzano il mondo del calcio oggi. Ho sviluppato di conseguenza schemi teorici ed esercitazioni pratiche di tecnica in movimento, ovvero di tecnica applicata in situazione di gioco.
Per tecnica in movimento s’intende l’utilizzo dei fondamentali di base per risolvere dinamicamente la situazione concreta con un’esecuzione rigorosamente tecnica, in considerazione del fatto che, a causa del continuo mutare delle condizioni di gioco, e in particolare del costante pressing degli avversari, il giocatore è costretto ad effettuare, da solo o con i compagni, continui cambi di direzione e di coordinazione. Ne consegue che a ciascun fondamentale di base deve corrispondere un movimento preliminare.
Ecco dunque come definire i movimenti fondamentali del gioco del calcio: essi rappresentano movimenti complessivi formati da un movimento preliminare (tattico) e da un fondamentale di base (gesto tecnico dato da coordinazione-esecuzione) e sono riconducibili a cinque movimenti fondamentali individuali (mfi) e cinque movimenti fondamentali di collaborazione (mfc).
I mfi sono i movimenti che il giocatore fa quando, per evitare un avversario, cambia direzione e si differenziano a seconda del tipo di fondamentale di base utilizzato – nell’ordine: piatto, interno collo, esterno collo, pianta del piede– dando luogo rispettivamente a:
1. avanti e indietro
2. andare a destra
3. andare a sinistra
4. tutto a destra/tutto a sinistra
5. tirare indietro.
I mfc sono movimenti che il giocatore deve necessariamente fare insieme ai compagni per collaborare con loro e che danno luogo dinamicamente agli schemi fondamentali, ovvero alla modellizzazione geometrica di tutto il gioco. Con l’applicazione dei mfc
1. corsa parallela
2. incrocio
3. treccia
4. sovrapposizione
5. uno-due
si assimilano le modalità per smarcarsi in precise zone-luce con esercitazioni che valorizzano le capacità individuali con le abilità motorie specifiche (passaggio, smarcamento, ricezione in successione).
I movimenti fondamentali sopraelencati costituiscono le ‘note musicali’ del gioco del calcio, poiché sono il fondamento di tutta la tecnica applicata in situazione di gioco e sono legati tra loro da nessi precisi che riconducono tutta la geometria a un comune denominatore.
Una preoccupazione educativa
Vorrei ora spiegare perché il metodo dei movimenti fondamentali, così come ogni proposta autenticamente nata dall’osservazione della realtà, è un tentativo d’indicare chiaramente ai ragazzi una direzione per sviluppare le capacità tecnico-tattiche e far emergere il talento.
Innanzitutto, se il metodo non trascura l’insegnamento della tecnica, significa che viene recuperata la capacità di trasmettere la tradizione sulla quale si fonda il gioco del calcio così come è nato in origine, senza aggiungere artifici; in secondo luogo, le esercitazioni specifiche del metodo, che rispecchiano situazioni reali che avvengono normalmente in partita, portano all’effettivo miglioramento tecnico-tattico individuale e collettivo. Così si sviluppano naturalmente gli schemi motori più importanti, ovvero correre e calciare, rispettando i tempi d’apprendimento di ogni allievo.
I giovani calciatori debbono essere messi in condizione di condurre, trasmettere e ricevere la palla con entrambi i piedi, con specifici punti d’impatto e precise modalità d’attuazione, debbono saper eseguire tutti i movimenti in velocità, con precisione, effettuare gesti tecnici rapidi sapendo differenziare la potenza e collaborare con cognizione e consapevolezza.
Il metodo dei mf è inoltre caratterizzato da una grande semplicità didattica, data dalla modellizzazione d’ogni movimento: da questo punto di vista la pratica sul campo è fondamentale perché, insieme a spiegazioni e chiare dimostrazioni, facilita ogni tipo di allievo, dal bambino piccolissimo al professionista.
La conoscenza della geometria del gioco permette poi di simulare situazioni, di comporre i movimenti o di scinderli e verificare oggettivamente il lavoro svolto. Gli allenatori e gli istruttori hanno una base concreta per il corretto insegnamento-apprendimento di tutti i movimenti che servono per giocare e debbono trasmetterla gradualmente ai ragazzi, avendo cura d’insegnare innanzitutto i movimenti e solo successivamente inserire la difficoltà della velocità d’esecuzione. Con l’applicazione della tecnica, infatti, non si può andare più veloci delle proprie possibilità, perché si sbaglierebbe l’esecuzione.
Il lavoro dell’istruttore dev’essere infine guidato da una preoccupazione educativa essenziale: alla competenza tecnica d’alto livello deve accompagnarsi il rispetto per i tempi d’apprendimento di ciascun allievo. I ragazzi vengono così impostati correttamente, imparano a muoversi in tutte le direzioni, utilizzano entrambi i piedi con sicurezza esecutiva e velocità, con geometrie precise e visione strategica del gioco: ma è altresì vero che solo la pazienza, la passione per la crescita dei propri allievi, all’interno di un lavoro serio e continuativo, possono far emergere le qualità individuali.
Per questo sarebbe opportuno un confronto – anche sul campo – con tutti gli allenatori mossi dalla stessa passione pedagogica per definire metodo, regole e soprattutto le esercitazioni specifiche per valutare l’insegnamento-apprendimento della tecnica calcistica.
ASPETTI GENERALI DELLA RAPIDITÀ E DELLA VELOCITÀ
Si intende per RAPIDITÀ la capacità di eseguire azioni motorie in un tempo minimo e senza produzione di affaticamento.
Il termine RAPIDITÀ definisce la pura esecuzione del gesto da parte di un singolo segmento del corpo (es.: pugno o calcio nel Karate, lancio di una palla, ecc.) mentre la VELOCITÀ indica lo spostamento dell'intero corpo (es.: corsa a piedi).
Pertanto:
- la RAPIDITÀ è una proprietà generale prettamente legata al sistema nervoso. La rapidità è incrementabile in maniera modesta, non oltre il 18-20% del potenziale genetico. Pertanto si può affermare che "rapidi si nasce".
- la VELOCITÀ è una funzione della rapidità, della forza rapida, della resistenza e della coordinazione ottimale dei movimenti in relazione all'ambiente esterno in cui si svolge l'azione. Pertanto la velocità è più facilmente incrementabile rispetto alla rapidità in quanto si può agire sul miglioramento di diverse capacità.
La rapidità si definisce anche:
- Ciclica: quando vi è una successione rapida di azioni motorie uguali. L'efficacia dell'azione è particolarmente garantita dalle capacità coordinative.
- Aciclica: quando il movimento di un segmento corporeo è singolo e isolato.
L'efficacia dell'azione è particolarmente legata alle capacità condizionali.
La rapidità DIPENDE ESSENZIALMENTE dalla:
- ottimale frequenza degli stimoli nervosi ed attivazione di un elevato numero di fibre muscolari a contrazione rapida
- capacità di rapido utilizzo dei substrati energetici (disponibilità di ATP e capacità di demolizione da parte degli enzimi miosina-ATPasi e la creatinfosfochnasi)
- velocità di contrazione delle fibre
- ottimale decontrazione dei muscoli antagonisti
- equilibrio di forza del muscolo
- capacità di riutilizzo dell'energia elastica (azione Pliometrica della muscolatura);
- grado di mobilità articolare e estensibilità muscolare
- grado di automazione del gesto e corretta immagine mentale (ccordinazione).
L'estrinsecazione della rapidità prevede una sequenza di interventi ed espressioni:
1) RAPIDITÀ DI REAZIONE: discriminazione centrale ed elaborazione di risposta adeguata. Quindi capacità di iniziare una risposta motoria più rapidamente possibile, dopo aver ricevuto uno stimolo percettivo.
La rapidità di reazione è legata alla:
- capacità di anticipazione: basata essenzialmente sull'esperienza che consente di prevedere la giusta risposta a situazioni non ancora iniziate o non ancora terminate
- tempo di latenza: tempo che intercorre tra l'arrivo di uno stimolo alla struttura biologica preposta a recepirlo e l'inizio della risposta misurabile nella stessa struttura
- tempo di reazione: tempo che intercorre tra l'arrivo di uno stimolo e l'inizio della risposta volontaria.
2) RAPIDITÀ DI AZIONE: segue la fase di reazione per costruire rapidamente un singolo gesto intenzionale nella sua globalità.
3) FREQUENZA DEI MOVIMENTI: la rapidità può esprimersi come rapidità di azione nel gesto singolo o come frequenza dei movimenti nei gesti ciclici.
4) AMPIEZZA DEI MOVIMENTI: la velocità più elevata si raggiunge verso la fine dell'escursione articolare, pertanto i movimenti rapidi devono essere sufficientemente ampi.
La rapidità si manifesta in maniera ottimale solo con movimento contro carichi esterni nulli o comunque inferiori al 15-20% circa del massimale.
L'età ottimale per lo sviluppo della rapidità si colloca tra i 6-13 anni. Tra gli 8-11 anni si evidenzia maggiormente la velocità nella frequenza dei movimenti.
Tra i 12-14 anni l'accento si pone sulla rapidità esecutiva vera e propria. Tra i 18-25 anni è massima la rapidità di reazione.
ASPETTI GENERALI DELLA RAPIDITÀ E DELLA VELOCITÀ
Si intende per RAPIDITÀ la capacità di eseguire azioni motorie in un tempo minimo e senza produzione di affaticamento.
Il termine RAPIDITÀ definisce la pura esecuzione del gesto da parte di un singolo segmento del corpo (es.: pugno o calcio nel Karate, lancio di una palla, ecc.) mentre la VELOCITÀ indica lo spostamento dell'intero corpo (es.: corsa a piedi).
Pertanto:
- la RAPIDITÀ è una proprietà generale prettamente legata al sistema nervoso. La rapidità è incrementabile in maniera modesta, non oltre il 18-20% del potenziale genetico. Pertanto si può affermare che "rapidi si nasce".
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