Sembra ieri, sono passati invece 16 anni da quella fantastica stagione alla Calcistica Spinella coronata con il titolo di capocannoniere. Avevo solo 12 anni ma in campo ne dimostravo molti di più: ricordo con molta nostalgia quei bei tempi, ero una vera forza della natura, partito dalla mia area di rigore e andavo in porta, non mi fermava nessuno, nemmeno il vento.
Ricordo il primo gol della mia carriera segnato sul campo del Palizzi, l'allenatore era Micu l'Abruzzu, e poi i vari Carlino, Carmelo nda nda, Roberto Provazza, Peppe Iamonte, Iaria, Peppe Baggio, Carmelu u fiu, Leo Marra, Piero Squillace, l'Interista.
Erano i Giovanissimi della Calcistica Spinella, io ero 2 anni più piccolo dei miei compagni ma in campo volavo come un airone.
Ero forte, troppo forte, facevo i 100 metri in 11 secondi, avevo muscoli da vendere. A Marzo iniziarono gli esordienti, io ero il capitano di quella squadra, l'allenatore era Pippo Laface. Feci caterve di gol, dribblando tutti, segnando di testa, di destro, di sinistro, in forbice: ricordo i miei compagni Alampi, Ciccio Criseo, l'Interista, Gianluca Pace, Peppe Foti, Ninì Candito, Laganà, Giulio Nunnari, Totò Scordo e Ciccio Marino.
Fu l'anno più bello della mia carriera, le mie prestazioni non sono passate inosservate alla Reggina Calcio che mi acquistò. Ricordo che quando firmai Gagliardi mi disse che puntavano su di me, purtroppo dovevo fare i conti con gli infortuni, da lì a pochi mesi il mio fisico iniziò a scricchiolare e negli anni i guai muscolari non mi diedero scampo.
Oggi mi sento un calciatore mancato, sembra ieri, sono passati 16 anni. R.L.